Prepariamoci quel caffè, sediamoci, comodi, da qualche parte pronti a trascorrere qualche attimo di pausa mentre lo sorseggiamo spigolando quà e là nel mondo Apple senza prenderci troppo sul serio o dare troppo retta alle voci, appena diffuse, che circolano in rete su questo o quel prodotto, qualche produttore o entrambe le cose.
Se poi vogliamo esagerare,divertendoci metre cerchiamo di stemperare gli stress della giornata, ci sono sempre le campagne comparative tra qualche prodotto Android o Microsoft Windows e qualcuno dei dispositivi Apple presentati sei mesi prima, una quantità di tempo, commercialmente parlando, tanto grande da rendere i termini di confronto quasi inconfrontabili.
Di solito la campagna pubblicitaria è strutturata in modo da presentare il nuovo prodotto che viene confrontato con l'equivalente Apple uscito, molto prima di lui, meglio se prossimo ad essere sostituito da qualche esemplare della generazione successiva.
In questo modo loro credono o vogliono fare vedere di avere sempre ragione e si ritrovano, puntualmente, dalla parte del torto a causa di qualche errore fatto in quella campagna pubblicitaria basata, spesso, sul confronto tra qualche loro prodotto, appena proposto al mercato e, secondo loro, quello equivalente Apple.
Il risultato, usualmente, è una figuraccia tristissima per il proponente del confronto e tanta pubblicità gratis per Apple.Lascia perplessi il fatto che i produttori presenti in rete sanno di queste brutte figure rimediate da chi li ha preceduti ma perseverano, lo stesso, nell'uso di questo genere di pubblità.
In teoria, sanno come va a finire e dovrebbero evitare che un disastro simile si ripeta con i loro prodotti ma una cosa del genere non succede. Mai. Loro continuano, ostinatamente, con quel genere di pubblicità piena di errori e naturalmente, di figuracce che si ripetono.Perchè? Non si sa.
Qualche esempio? Non molto tempo fa Samsung si era presa gioco di Apple, raccontando che se si faceva un confronto con i prodotti di quest'azienda, i suoi sarebbero risultati i migliori sul mercato.
Qualcosa, però, non è finita nella maniera prevista e la pubblicità comparativa le si è ritorta contro, ha fatto una figuraccia con Apple regalandole un sacco di vendite in più, a costo quasi zero e ora tocca a lei essere la vittima delle prese in giro e degli sbeffeggiamenti fatti da qualcun altro.
Nemmeno Google ha imparato nulla dagli errori altrui e ora tocca a lei a fornire un esempio di pubblicità comparativa tanto insensata quanto ostinata e sbagliata. Anche quell'azienda ha intrapreso la strada della pubblicità comparativa e, probabilmente otterrà lo stesso triste risultato, per usare un eufemismo, di vendite inferiori a quelle previste e desiderate così ingenuamente.
Per la cronaca, in quest'occasione Google ha cercato e cerca di pubblicizzare i suoi Pixel 9 e i Pixel 10, suggerendo che alcune funzioni inserite negli iPhone, anche quelli non ancora usciti sul mercato sono state prese,di peso,dalla famiglia dei dispositivi Pixel.
Google non si è rispamiata e pur di rimediare qualche figuraccia, ha fatto l'opposto di quello che si dovrebbe fare in una campagna pubblicitaria ragionevole: ha esaltato,de facto, i difetti dei propri prodotti confrontandoli con quelli assenti negli iPhone di cui ha esaltato i pregi, nascondendo quelli dei Pixel come se fossero una disgrazia di cui vergognarsi.
Non è stata, ovviamente una cosa esplicita, ma se si da un'occhiata a questa pubblicità e si è un po' addentro a queste cose ci si accorge subito degli errori fatti in questa campagna pubblicitaria e si immagina il risultato che, solitamente, non sarà propriamente esaltante in termini di vendite.
E' Lecito fare la pubblicità comparativa, per carità. Ma farla in modo da trarne, de facto, il maggior danno possibile,non è mai una buona idea. Equivale a cercare di convincere gli ipotetici, potenziali, clienti a non vedere i pregi dei prodotti a cui sono interessati, notandone solo i difetti, meglio se altrui.
Il genere di pubblicità comparativa spinge a confrontare i difetti dei prodotti proposti con quelli della concorrenza e a farli comprare basandosi sulla fiducia, spesso mal riposta, evitando, che il potenziale cliente, di conseguenza, s'accorga dei prodotti concorrenti che potrebbero essere migliori dei suoi.
In una buona pubblicità comparativa bisogna, esaltare i pregi del proprio prodotto e fare notare che contiene cose o caratteristiche che il termine di confronto non ha. Google ha fatto l'opposto e, sono quasi sicuro, che anche questa volta, venderà molti meno Pixel di quanto previsto.
In compenso, Apple venderà più iPhone grazie alla pubblicità gratis fatta loro da Google, Samsung e dagli altri che prima di loro hanno confrontato i loro prodotti con i suoi esaltandone i pregi senza saperlo o convinti di fare tutt'altro genere di cose, anche nei confronti offerti in pasto alla rete, soprattutto quelli famosi per aver ottenuto i risultati opposti a quelli previsti dai committenti di queste pubblicità comparative.
Per quanto riguarda la parte recitata dalla rete che in questo momento sta facendo di tutto per aiutare Google a venderli folleggiando sulla maggior qualità dei suoi prodotti rispetto a quelli della concorrenza, Apple, solitamente.
Ricordo che, usualmente,i blog, pieni di questa pubblicità,accettano di parteciparvi al solo scopo di attirarne altra che finanzi la loro esistenza in rete.
Solitamente quella che interessa a loro, è basata sulle visite alle loro pagine che parlano dei nuovi prodotti in cui fanno il possibile per esaltarne i pregi, perchè li pagano per farlo, non perchè credano nella loro validità. Come sempre.
Per ora mi fermo qui.Alla prossima chiacchierata.
N.B:L'immagine di testa è tratta da una pagina di https://thesourcebulkfoods.co.uk/
Yum
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