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Si viene strapazzati meglio insieme?

Quanto state per leggere è, in un certo senso la continuazione di "modus operandi - come lavorano" in cui raccontavo alcune vicende delle aziende informatiche di cui si spettegola in rete.

Qualche giorno fa è apparsa la notizia che Apple s'è beccata una multa per aver interpretato un po' troppo a modo suo le leggi e le normative che regolano i rapporti tra le grandi aziende, le big tech, e gli utenti,quelli europei, dei loro prodotti.

Google, per non essere da meno, s'è beccata una strapazzata, per così dire, sul monopolio delle ricerche in rete e Meta le è andata appresso per motivi analoghi:fare profitti spropositati usando i dati dei suoi utenti senza laa loro autorizzazione.

Poi, hanno voluto esagerare facendo in modo che qualche autorità trovasse da ridire sul loro operato e il loro Karma si è rivoltato contro di loro e loro si sono beccate un sacco di sanzioni senza che qualcuno, ovviamente, chiedesse loro il consenso preventivo prima di comminarle.

Apple, come suo solito, quando si tratta di fare profitti diventa molto creativa e anche questa volta ha fatto a modo suo dando un saggio del suo senso dell'umorismo sulle disposizioni Europee relative ai rapporti delle Big Tech con l'utenza dei loro prodotti.

Bruxelles non l'ha gradito molto e ha reagito con un'ingiunzione di pagamento di una multa comminando, visto che c'era, sanzioni anche a Meta e Google per ragioni simili.Nessuna di loro è stata molto contenta nel vedersi appioppare queste sanzioni.

Google, da parte sua, ha voluto confrontare il suo Pixel 9a con il corrispondente modello Apple, l'iPhone 16e. E' venuta fuori 'na barzelletta:il Pixel ha sicuramente ottime caratteristiche, ma nulla di confrontabile con l'iPhone che appartiene ad un altro mondo, diverso da quello del Pixel 9a.

Il Pixel, come la maggior parte dei prodotti Google, è adatto ad utenti "maneggioni" a cui piace trafficare e pensano di essere in grado di modificare i loro dispositivi per adattarli alle loro esigenze.

Secondo quell'azienda, curiosamente, gli tenti dei suoi prodotti sono abilissimi in molte cose ma non sono capaci di catturare un'immagine degna di tale nome e hanno bisogno di un aiuto, dell'AI di Tensor e affini per riuscire a farlo in qualche modo.

Gli utenti iPhone e, più in generale, dell'ecosistema Apple, al contrario,non sono gli incapaci con cui Google faceva riferimento quando ha deciso di inserire la sua AI nella maggior parte dei suoi prodotti e sanno in quale catalogo possono cercare quando necessitano di questi dispositivi.

I Pixel non sono i soli ad avere dei problemi, anche il browser aziendale, Chrome ne ha avuti a causa del suo eccessivo uso in rete e le altrebig tech lo sanno e si sono dichiarati disponibilissimi ad aiutare Google a risolverli se verrà confermata la voce dell'eccessiva ingordigia di Google e, similmente, di Meta con le esigenze degli utenti nell'uso dei loro prodotti e della rete.

Tutti i Pixel, gli smartphone Google, da parte loro, utilizzano, appena possono, il Tensor G4 con la sua AI, opportunatamente adattata ai suoi prodotti allo scopo di agevolare l'opera di utenti che Google, probabilmente, ritiene semi deficienti quando devono adoperarli per qualche loro ragione.

Apple, da parte sua, propone i suoi prodotti suggerendo che possono essere ancora la scelta migliore in molte occasioni e i loro utenti più vecchi sanno che questi suggerimenti, notoriamente, non sono gratis et amore dei. Apple non percepisce introiti l'uso dei dati dei suoi utenti come fanno altre aziende che si sono guardate bene di chiedere il permesso prima di farlo.

Meta, aziendalmente parlando, vive in maniera un po' diversa. Pur di fare profitti, quasi in spregio agli utenti dei suoi prodotti, impone loro le sue decisioni curandosi poco della loro possibilità di rifiutarle o anche solo di trovare qualcosa da ridire su di esse.

Ora ha aggiornato svariati suoi prodotti dotandoli di qualche forma di AI e poco altro.Li ha resi incompatibili con Apple Intelligence e qualsiasi altro suo prodotto suggerendo, implicitamente, che chi non era d'accordo poteva rivolgersi altrove, senza alcun problema da parte sua.

Per ora mi fermo qui. Al prossimo articolo.

N.B:L'immagine di testa, è tratta da una delle pagine di depositphotos.com

1 commento :

  1. Interesting read! It’s striking how differently Apple, Google, and Meta approach regulations and user trust. Apple’s ‘walled garden’ prioritizes seamless (if rigid) experiences, while Google leans into AI-assisted ‘help’—almost as if it assumes users need it. Meta’s aggressive updates, though, feel particularly tone-deaf to consent. The EU fines are a reminder that even tech giants can’t ignore the rules forever. Curious to see how this tug-of-war evolves!

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