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Ortodossia?

computer-origami

Dopo gli ultimi due post pieni di disgrazie per l'informatica, i computer, soprattutto Apple, il desiderio di essere rieletti, o rielette, di chi le faceva capitare,qualcosa di positivo: i computer-origami e gli origami-computer. Nel caso qualcuno se lo chiedesse, non sono la stessa cosa.

Nel primo caso, sono computer assemblati basandosi su qualcosa di simile, almeno idealmente, agli origami intesi come pieghe cartacee di vario genere usate come passatempo Zen. De facto non esistono, sono rari o vengono usati per scopi "molto specifici", per usare un eufemismo riduttivo.

Nel secondo caso, molto più recente, gli origami vengono usati come computer, attribuendo significati specifici alle pieghe cartacee usate per costruirli.

Ottimo articolo, quello dietro il collegamento qui sopra, anche se l'autrice sembra confondere le relazioni tra computer e origami di cui ho parlato all'inizio di quest'articolo.

In un certo senso anche gli smartphone pieghevoli di vario tipo e prezzo sono un tipo molto semplice di origami, basato su una sola piega o al massimo due per ora,difettose.

La loro utilità, al momento, è solo per qualche ufficio Marketing e per chi li produce per farli funzionare senza guastarsi troppo spesso in modo da non fare calare i loro profitti e variare i loro bilanci in maniera troppo evidente.

Una delle loro caratteristiche principali, al momento, è la rottura creativa: mai nello stesso posto più di un paio di volte. Se quanto ho letto in rete ha un fondamento e non c'è stata censura su questo genere di rotture a causa della mancanza di commenti o interventi giustificativiper quanto diguarda questo genere di incidenti.

Curiosamente nei posti in cui si leggono queste cose non sanno cosa siano l'ironia e il senso dell'umorismo, e gli improperi che arrivano a chi fa notare ai loro frerquentatori la fragilità e la creatività dei punti di rottura nei loro dispositivi sono un qualcosa di mitico, epico e leggendario.

Qualcuno s'è lamentato della assenza dal catalogo Apple dei dispositivi pieghevoli ma finchè i modelli della concorrenza, già usciti, saranno così fragili e pieni di problemi irrisolti difficilmente ne vedremo qualcuno dei suoi sul mercato. Apple non vuole screditarsi vendendo qualcosa che si rompe appena usciti dal negozio nella maniera più strana e senza una ragione valida.

Ad allietare le nostre giornate in rete, com'è noto, c'è la questione, per dirla grossolanamente, di liberalizzare il mondo di quell'azienda, ritenuto troppo chiuso e probabilmente fonte di reddito troppo esclusivo per lei e troppo poco per gli altri.

La questione può anche essere intesa come una cosa tripartita: gli ortodossi (tutto deve rimanere come prima: chiusura, quel tanto che basta, verso l'esterno, pur di connservare privacy, sicurezza e il loro mondo lontano dal malware).

Secondo costoro e la Apple, questo modo di vedere le cose è'l'unico che funziona. Il guaio è che funziona, prevalentemente per il bilancio di Apple e per i suoi profitti anche se negli ultimi tempi sono calati un po'. Gli utenti, per quanto tenuti d'occhio, vengono dopo.

Il secondo gruppo è costituito dai rivoluzionari, di stampo e filosofia simil Android (deve essere tutto aperto, si deve poter fare quello, dove, come e quando si vuole possibilmente senza intralci, per dirla con "un briciolo di esagerazione") e infine, il terzo gruppo, quello degli esoterici, quelli che trafficano con dispositivi di calcolo che non hanno nulla a che fare con quelli adoperati dagli altri due gruppi.

Ad essere onesti dovrebbe esserci un quarto gruppo di persono coinvolte nelle faccende di Apple: coloro che vogliono farsi rieleggere a tutti i costi a Bruxelles per la paura di tornare ad essere le nullità, lontano dal scranno che dovranno abbandonare in caso di mancata elezione.

A costoro dei consumatori importa relativamente poco, è molto più importante conservare la loro posizione di potere da cui emanare disposizioni senza sapere, a volte, quello che dicono e fanno.

Per il momento mi fermo qui. Nella prossima chiacchierata parleremo degli utenti rivoluzionari e di quelli esoterici a cui ho accennato in questo articolo.

N.B:La foto di testa proviene dalla rivista online quantamagazine.org che la usa come "copertina" di un suo articolo citato in questa chiacchierata.

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