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Nuovi dispositivi - Prima parte.

Il rinnovo del catalogo Apple, nella sua parte tablet + desktop + portatili è ormai completato o quasi. Fatta eccezione per il MacPro ancora con un processore Intel e l'iMac 24" che è ancora dotato dell'M1; tutti gli altri hanno un M2 in qualche versione. L'implementazione di questi processori oltre a innegabili vantaggi nelle prestazioni ha anche il lato negativo che il cliente, lo ricordo, non può aggiornarla dopo l'ordine di acquisto ma solo mentre lo si piabifica.

In ogni caso,a causa della crisi, l'anno passato non è stato dei migliori per il mondo dell'informatica e per quest'anno non sembra ci siano grandi prospettive di miglioramento. Apple non sembra averne risentito più di tanto anche se in rete c'è la convinzione che non sia esattamente così. Basta cercarsi gli interventi fatti nei vari blog sul suo operato, sui suoi dispositivi e sulle cifre da pagare per usufruirne e si comprende a cosa mi riferisco. Il consuntivo di bilancio che deve essere presentato tra poco dirà qualcosa di più

Per quanto riguarda gli iPhone, ad esempio, in catalogo ci sono ancora i SE, i 12 e i 13. Se l'ultimo ha una qualche giustificazione, viene subito prima dell'attuale modello e può costituire ancora un'ottima alternativa all'iPhone 14, gli altri due ormai sono passati due o tre anni dal momento della presentazione, più o meno. Quasi un'eternità dal punto di vista dell'informatica e dei potenziali utenti, soprattutto per chi di loro è anche un frequentatore della rete per cui ho qualche dubbio sulla convenienza del loro acquisto.

Per quanto riguarda il 13 e il 14 il discorso è un po' diverso. Per varie ragioni, i costi ad essi relativi sono aumentati. Apple se ne è fatta parzialmente carico e il resto è toccato pagarlo ai suoi clienti che, ovviamente, non hanno gradito e l'hanno fatto sapere nella loro maniera più rumorosa possibile.

Hanno puntato le loro rimostranze sul prezzo, eccessivo a loro dire, le poche innovazioni presenti in questi smartphone e le molte implementate sui dispositivi della concorrenza. Anche questa volta hanno ecceduto con le loro rimostranze di seconda mano e qualcuno ha fatto notare che Apple non è un'azienda che lavora per beneficienza, ha dei costi da sostenere, di qua dell'oceano la tassazione è diversa e i costi da attribuire al cliente sono diversi rispetto agli USA. Le rimostranze, per così dire, sono passate a qualcos'altro di cui parleremo nei prossimi articoli.

Per ora ci fermiamo qui. Alla prossima chiacchierata.

N.B: l'immagine di testa è una copia dell'originale trovato in macrumors.com.

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