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C'è hardware e hardware

Ricordate, il Mac Studio, versione espandibile solo nel BTO del Mac Pro? Beh,è tornato in auge, nel senso che Intel, ha "cercato di agevolare" la scelta della macchina su cui i potenziali utenti lavoreranno spingendoli a ignorare quelle due macchine Apple e a scegliere quelle che montano i suoi processori. Ora si chiamano Intel Core e Intel Core Ultra, per non confondere, a suo dire, il potenziale utente sui nomi delle sue CPU con quelle Apple e convincerlo a scegliere le sue.

Ovviamente, nessun accenno a processori con caratteristiche migliori o equivalenti a quelle proposte da Apple o dagli altri concorrenti. Tra l'altro pure Apple ha dei processori "...Ultra". Per cui se,davvero Intel voleva agevolare qualcuno nelle sue scelte dei processori, l'ha confuso ancora di più.

In rete si chiedono, con parecchia ironia, se a questo punto dello stato confusionale in cui si trovano i nomi Intel, come mai quell'azienda non abbia chiamato qualche versione dei suoi processori, oramai prossimi ad uscire sul mercato, i loro successori anche con i nomi Max e Pro dando dimostrazione di così poca fantasia e creatività nella scelta dei loro nomi.

A quanto pare, non sembra che Intel voglia spiegare,seriamente, la ragione di tale scelta. Nessuno ha ancora capito quale sia e in rete si anzano solo ipotesi su di essa e non c'è nulla di certo. Attualmente si pensa che la serie Core sia quella delle CPU "standard" e Ultra o Core Ultra sia il nome di quelli di classe elevata.

In ogni caso si sa già per certo, o quasi, che Intel, pure di salvare profitti e le posizioni dirigenziali che su di essi si reggono, mischierà abbondantemente, come ha sempre fatto, le carte, guardandosi bene dall'uscire dalla confusione che c'è attorno a sigle e nomi delle sue famiglie di processori

Intel e i suoi processori, in ogni caso, sono ora nelle retrovie della produzione dei processori. Ci sono stati roppi annunci di prodotti poi ritardati a causa di difficoltà o intoppi nel sviluppo e ora ogni tanto arranca quando si tratta di mostrare l'evoluzione dei suoi processori.

AMD, l'ha sopravvanzata o, almeno, c'ha provato, con risultati variabili, Apple e altri produttori hanno fatto le loro cose senza curarsi di loro e c'è stato pure chi, dopo un momento di notorietà è passato ad altra specialità.

Qualcomm,per fare un nome, non è nota per le sue CPU di calcolo o ad uso generale, ma per quelle predisposte per altre aree informatiche e pure Samsung non con gli Exynos gli stessi ottimi rapporti di Apple e la sue varie serie di processori e coprocessori.

Broadcom punta sulla comunicazione di rete, gli altri si ritengono fortunati se non devono chiudere e possono continuare a fare qualcosa, da qualcuno di essi ogni tanto arriva un lampo di luce per via di qualche buon processore da loro appena presentato, che sparisce quasi subito surclassato dalla concorrenza.

Continuano le prove del Mac Studio fatte dai redattori dei blog di quasi tutta la rete. Nessuno di loro, tranne quelli, ovviamente, di scuola Apple, sembrano interessati a vedere come funziona ma solo quali sono i difetti.

Al più ammettono che è una buona macchina, ottima per certi scopi, ma avvertono i loro lettori che c'è di meglio in giro, guardandosi bene dal ricordare loro che queste cose pagano la loro migliore qualità con un consumo di risorse maggiore dei corrispondenti prodotti Apple, quando esistono. Anche quando, ad una lettura superficiale delle loro caratteristiche sembra il contrario.

C'è chi fa prove comparative "creative" con quei processori, Intel, di solito, ma non cambia molto cambiando il nome del loro produttore , spacciandoli,almeno grossolaneamente, come equivalenti o molto simili ai processori Apple. Il confronto ne esce molto male, di solito le differenze nelle loro caratteristiche sono troppo evidenti e i suoi risultati, non stanno nè in cielo e nemmeno in terra.

Nessuno confronta i processori Silicon Apple con i suoi "rivali" in termini di consumo di risorse. Apple M2, a parità di tutto il resto,vincerebbe a mani basse e legate dietro la schiena, per così dire.

Quei redattori lo sanno benissimo, ma fanno finta di nulla, devono farsi leggere, fare arrivare introiti pubblicitari e sempre nuovi lettori al blog o al sito che li ospita. Altrimenti si chiude, com'è noto. La loro chiusura non è mai una bella cosa e gli autori di questi articoli lo sanno benissimo e fanno il possibile perchè, nella peggiore delle ipotesi, la chiusura venga rimandata "sine die".

Apple ha ampliato il suo programma "self repair" ad altri dispositivi e ne ha parlato tutta la rete. Per quanto mi riguarda, ricordo che per aderire a quel programma di riparazione, bisogna avere un sacco di soldi per poterne noleggiare gli strumenti, molte conoscenze e abilità per usarli e almeno altrettanti dispositivi da riparare.

Tutti insieme. In caso contrario, i servizi di assistenza, sono più rapidi ed economici di molti "pseudo riparatori" ed evitano ai loro clienti di sprecare tempo con cose che non sono in grado di fare. Per qualsiasi ragione.

Per il momento finisce qui. Alla prossima chiacchierata.

N.B:La foto di testa è presa dalla rete ed è una copia dell'originale presente in fastcompany.com

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