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Apple e la pubblicità: il caso iPod.

Oggi vi propongo un nuovo articolo della bravissima Roberta Martucci Schiavi, che ha svolto un'analisi molto attenta e dettagliata della "maestria" degli spot Apple, prendendo in esame quello appena uscito di iPod Touch e Nano 2012 e che potete vedere a fine post.
Grazie Roberta!



Apple e la pubblicità: il caso iPod.
Le pubblicità sono l’anima del marketing. Le pubblicità sono quello che del commercio fanno il fulcro quando si tratta di rendere quel commercio appetibile agli utenti. 
Senza la pubblicità vendite e acquisti non sarebbero quelli che sono, e non si potrebbe immaginare, oggi, un mondo senza pubblicità. 
Anche Cupertino lo sa. Anche la casa della mela morsicata ha deciso di fare uscire uno spot, in onda nel tubo catodico e sul canale Apple di Youtube, che serve a lanciare il nuovo iPod. 
L’iPod nano è di solito il Calimero della casa di Cupertino, quello su cui puntano di meno in termini di marketing, che non tendono a sponsorizzare con grandi ed efficienti campagne di marketing, e invece questa volta la Apple ci delizia con questa preziosa pubblicità di 31 secondi. I maligni dicono che sia una risposta alle polemiche della Nokia e a chi ha accusato la Apple di dare vita ad iPod incolori e informi che non si sposano bene con il resto dei prodotti, come per esempio con con il gioiello iPhone appena uscito. La pubblicità è breve ma di impatto. Non ci sono scritte in sovraimpressione nè grandi tagline che spiegano agli utenti quello che vedono, non ci sono voci off di grandi attori. Ci sono solo i Touch che saltano. La pubblicità si chiama “Bounce”, che significa saltare, apppunto. Sulle note di “Yeah Yeah” di Willie Moon, artista neozelandese, gli iPod saltano e si sfrangiano in piccoli iPod Nano e iPod Shuffle. Tutti rigorosamente colorati su uno sfondo bianco che ne evidenzia la vivacità. Perchè quello che lo spot vuole dirci è: iPod = gioia, colori, vita. 
Sono divertimento. Divertimento che possiamo avere avendone uno.  
Le pubblicità sono sempre state una delle strategie Apple meglio riuscite, mai troppo inflazionate, abbastanza irriverenti e sempre attuali, moderne, contemporanee. Ricordiamo la campagna “Think Different” iniziata nel 1997 e andata in onda fino a non molti anni fa, è stata una delle più significative. Lanciata in due versioni: quella lunga di 1 minuti e 10 secondi e quella di 30 secondi, è una pubblicità che manda in onda grandi personaggi, come Ghandi o Martin Luther King, geni che hanno avuto il coraggio di cambiare le cose, cambianolde solo perchè hanno avuto quel coraggio. Come Apple. E allora, pensa differente. Da chi? Dal mondo, da tutti, pensa qualcosa che gli altri non hanno ancora pensato, come ha fatto il compianto e geniale Steve Jobs. 
E la campagna chiamata “Get a Mac”: dove l’attore Justin Long impersonava un appetibile, moderno, sexy Mac e se la rideva con Jhon Hodgman, nella persona del PC, vecchio ed obsoleto. Anche qui poche parole ridotte allo scambio di battute tra i due e il gioco è fatto. Non c’è bisogno di molte parole perchè Apple non è un concetto anche se con le pubblicità si fa notare come il concetto dell’innovazione, Apple è un fatto. 
La strategia sembra essere quella di puntare su battute corte e dal taglio intuitivo, così come sull’uso di immagini evocative quanto coinvolgenti, brevi e di impatto. Apple non si smentisce mai.

Roberta Martucci Schiavi web writer freelance per twago.

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