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Era una notte buia, tempestosa

Apple sta passando una notte buia e tempestosa che non sembra finire mai a causa della questione Apple-Commissione UE per la concorrenza che deve avere in antipatia, per usare un eufemismo riduttivo, Apple su cui ha esercitato parecchie pressione per aprire il suo mondo alla concorrenza che quell'azienda non ha gradito molto.

Era già stata avvertita in passato che le pressioni e le sanzioni pro concorrenza sarebbero arrivate prima o poi ma quegli avvertimenti sono stati snobbati perchè di lì a poco ci sarebbero state le elezioni Europee e i membri della commissione della concorrenza, se volevano rimanere lì dovevano darsi da fare per farsi notare da chi li aveva coinvolti in quel ruolo.

Per loro la questione Apple e, in misura minore,gli altri giganti tecnologici, era una questione di sopravvivenza agli intrallazzi presenti all'interno della burocrazia europea e loro volevano, ovviamente, sopravvivere. Anche a spese di chiunque e qualunque cosa avevano intorno a loro.

Si sono dati da fare e ad Apple sono arrivate le ingiunzioni e "l'ultimo avvertimento" prima dell'erogazione delle sanzioni che quell'azienda non ha preso molto bene, per usare un eufemismo riduttivo e ha deciso di ritorcere tutto contro ls commissione e gli Europei.

Ha fatto sapere che ritarderà fino al 2025, nella migliore delle ipotesi, le novità AI e le svariate altre novità software trapelate all'ultimo Keynote, quello di giugno 2024 a causa di una legislazione confusa, pasticciata e incomprensibile che mina la sicurezza dei suoi dispositivi.

Immagino, però, che forse, c'è stato pure qualcos'altro a spingerla in quella direzione. L'esosa multa da pagare comminata ad Apple, per le sue irregolarità nell' escuzione delle disposizioni pro concorrenza sia stato un ottimo incentivo a predere quella decisione.

Il ritrovarsi sotto inchiesta con le conseguenti e probabili sanzioni, anche in altri paesi per via della sua presunta antipatia per chiunque e qualunque cosa possa essere spacciato per concorrente, abbia contribuito, in qualche modo, a convincerla a reagire in wurl modo aggressivo.

Poi ci sarebbe pure Microsoft, con la funzione Recall e OpenAi che l'hanno inguaiata.Quell'azienda aveva proposto la funzione Recall in uno dei suoi aggiornamenti come uno strumento per fare qualcosa di simile ad un backup ma non qualcosa ha funzionato nella maniera prevista.

Qualcuno le ha spiegato che poteva essere strumentalizzata, per il proprio profitto, da chiunque aveva a disposizione le conoscenze adatte per farlo.

Microsoft non ha gradito molto questa osservazione, spacciata per sanzione che le ha comminato la rete. Lei, o almeno alcuni suoi dirigenti, non s'aspettavano queste critiche da ogni angolo della rete e non le hanno gradite molto.

L'azienda ha reagito rispondendo imbarazzata, sperando di non perdere troppo la faccia e di domare la rivolta senza fare troppi danni ai suoi introiti, assicurando che avrebbe fatto il possibile per rimediare a questo svarione. Ovviamente s'è guardata ben dall'accennare, anche minimamente, alla sorpresa che le stava facendo OpenAI che si era improvvisamente risvegliata e aveva cominciato a guardarsi in giro per vedere se riusciva a rimediare qualche accordo su cui puntare nel caso che quello con Microsoft non fosse andato per il verso giusto: fare soldi a palate, naturalmente.

Microsoft pensava di avere già risolto sufficientemente bene questo problema poi è arrivata la notizia dell'accordo con Apple che assicurava ad OpenAI tanta visibilità, tanti potenziali clieni e almeno altrettanti possibili futuri introiti. Lontano da Microsoft, oltretutto, che ora non ne è più tanto sicura di tenersela con lei in esclusiva e dovrà fare il possibile per impedirle di eclissarsi .

Alla prossima chiacchierata.

L'immagine di quella notte tempestosa viene da uno dei server di flickr.com

1 commento :

  1. So there's naturally a lot more politics to these things at the end of the day but in any case, I think the interest of the masses should always be paramount

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