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I giochi in rete

I computer non servono solo a fare cose più o meno serie, servono anche per giocare. Peccato che molti non sembrano interessati a questo genere di gioco e altri, a volte, danno l'impressione di non amare molto i giocatori al computer e c'è pure chi non vuole nemmeno sentirne parlare.

Se preferite un'espressione più "politically correct", costoro non vorrebbero avere a che fare con computer, i loro, usati per ragioni diverse dall'incrementare i loro introiti e i loro profitti. I giochi e i giocatori non devono fare parte del loro mondo.Nei limiti del possibile, naturalmente.

Dall'altra parte c'è la tradizione del gaming, del gioco fatto su,computer dedicati a tale scopo e questo pagina porta ad altre pagine in cui c'è solo la base a cui bisogna aggiungere componenti del tipo di quelli mostrati nelle pagine a cui si arriva seguendo ilcollegamento.

Qualunque sia la scelta fatta dal giocatore, spesso deve riconfigurare ulteriormente il dispositivo scelto per soddisfare, completamente le sue esigenze di gioco, quelle pecuniarie di chi gli sta vendendo i pezzi da assemblere e di chi, l'ha convinto ad entrare in quel mondo pagando profumatamente l'attrezzatura per farlo.

Nessuno di loro ha detto, a questo nuovo abitanteovviamente, che di lì a qualche tempo, non molto ad essere onesti, la componentistica sarà da buttare nella spazzatura e sostituita con una nuova perchè, nel frattempo, quel mondo si è rinnovato un'altra volta aumentando la sua fame di risorse e guardandosi bene dall'ottimizzare l'uso di quelle già disponibili.

Dopo tutto quel mondo è basato su un ciclo autoreferenziale:il gioco, gli strumenti per farlo al meglio, il giocatore "tonto" che casca in tutte le trappole che i marketing gli tendono per fargli comprare di tutto, nella maggior quantità e frequenza possibile, pensando, magari, che solo comportandosi così potrà rimanere tra i suoi giochi preferiti, perpetuando, senza rendersene conto, all'infinito quel ciclo che oramai l'ha intrappolato.

Da non dimenticare, le magie del marketing per convincerlo che la sua configurazione, se è un po' che è a sua disposizione, è obsoleta e da sostituire, completamente o quasi, facendo ripartire l'autoreferenzialità e il ciclo, tenendo presenete il rischio, se si fa la mossa sbagliata, di dover ricominciare tutto da capo.

Prima o poi a causa dell'età, della fine della pazienza o la disponibilità finanziara sua e della famiglia non lo inducono a lasciare il mondo dei giochi e a farsi sostituire da qualche nuovo arrivato, che verrà presto ingabbiato in questa sue vicende.

Ad essere maligni viene da pensare che i residenti di quel mondo, softwaristi, produttori di software e hardware, venditori e affini, sono tutti d'accordo nello spremere la maggior quantità possibile di introiti e di profitti dai giocatori, dai turisti che vengono a visitarlo. I giochi da loro distribuiti, a volte, però sono talmente ben fatti da far dimenticare queste malignità, a perdersi dentro di loro e a ricordarsene quando è troppo tardi e, forse, non serve più farlo.

Le vittime, per così dire, di questa loro avidità e sete di profitti, si guardano bene dall'impedirglielo, convinti dal marketing e dalle sue campagne pubblicitarie, che loro risorse, debbano essere sostituite, periodicamente, con qualcosa di nuovo per adeguarsi all'evoluzione del mondo su cui si trovano se vogliono continuare a soddisfare le loro esigenze di gioco.

La mossa successiva, di molti marketing,è stata far credere, in maniera assolutamente lecita, s'intende, che le risorse a disposizione del giocatore, non sono abbastanza recenti, potrebbero non quel cambiamento e l'adeguamento alle nuove esigenze non essere sufficiente a compensare, in primis, la loro obsolescenza, sempre in agguato nel portamonete del giocatore e nelle sue risorse.

Apple, però, ha sempre avuto idee diverse. Anche quando ha cominciato ad interessarsi al mondo dei giochi. Con molta riluttanza solo e per esigenze di bilancio, aumentando i suoi copiscui introiti e i relativi profitti. Ne parleremo in una delle prossime chiacchierate.

Per il momento ci fermiamo qui.

N.B. L'immagine di testa è presa da cyberpowesystems.com

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