Mancano ancora una decina di giorni a quella data, quella del pesce d'aprile, ma in rete si sono già dati da fare. Si sono portati avanti con il lavoro, come si suol dire.
Spero, vivamente, che quanto è stato scritto ultimamente, sia uno degli scherzi che si fanno in questo periodo perchè in caso contrario siamo messi male, molto male.
Se si dà una sbirciata in rete si trova di tutto: c'è la pagina contenente un articolo da cui si evince che i lettori, secondo l'autore hanno dei problemi "culturali"e pure grossi problemi di comprensione e necessitano anche delle spiegazioni sulle cose più elementari perchè senza le sue spiegazioni "non ci arrivano" e non riescono a comprendere quanto lui o lei ha appena scritto.
C'è pure l'articolo in cui l'autrice pensa che i suoi lettori hanno problemi di identificazione dell'aggeggio che stanno usando o vogliono usare e lei, in un impeto di generosità, si premura di suggerirne un'alternativa.
L'idea di proporre un 'alternativa a qualcos'altro non è sbagliata, naturalmente, ma l'autrice di questa proposta non sembra rendersi conto che l'aggeggio in questione, in questo caso un iPad, quello "quasi standard" di cui propone l'alternativa, viene solitamente scelto e, probabilmente, usato, per leggere anche le sue sciocchezze.
L'uso dell'altro, l'alternativa, solitamente, viene usato per altro. Perchè quei redattori sono convinti che i lettori dei loro articoli sono di qualità così scadente, perchè?
Ricordate le accuse di monopolio, vero o presunto, qui non conta molto, riversate su Apple dall'ente di Bruxelles preposto a queste cose? Ci sono delle novità.
Ora che, in Europa, Apple è stata costretta, secondo quanto scritto in questa pagina,a mettere la schermata di scelta del browser standard, sono aumentate le installazioni di browser alternativi che potevano essere installati anche prima, se chi si trova quella schermata, post-accensione del suo dispositivo, ha almeno una vaga idea di cosa ha in mano e come si usa.
In quest'altra pagina, poi, si parla di utenti spacciandoli per deficienti. Nel senso, ovviamente, di utenti con vistose carenze in informatica e non di quello medico o dell'epiteto poco signorile, naturalmente.
In quella pagina si narra che l'iPhone SE, non importa quale generazione, la prossima, comunque, dovrebbe essere la quattro, tende a perdere valore in stile Android, già poco dopo l'acquisto per ritrovarsi quasi a zero dopo poco temo e l'autore di quell'articolo sconsiglia di acquistarlo per investimento.
Di solito i dispositivi di quella classe e in questo caso, gli smartphone, vengono usati come dispositivi di comunicazione e si sa che non hanno molto valore anche perchè il prezzo d'acquisto, relativamente parlando, non è gran cosa.
Un iPhone SE, in altri termini, non costa come un iPhone 15 Pro, sono prodotti di classe diversa, di conseguenza c'è pure la valutazione del loro valore residuo, quando vien il momento di sostituirlo con qualcos'altro, è diversa e l'iPhone SE vale molto di meno.Semplice, no? L'autore di quell'articolo sembra che abbia difficoltà a comprenderlo ed è convinto che i suoi lettori siano più malmessi di lui.Fantastico. Se mi è consentita quest'ironia.
Qui, invece, la redattrice dell'articolo, in teoria, dovrebbe mostrare ai suoi lettori un'alternativa all'iPad, rappresentati in quest'altra pagina. Riesce solo a dimostrare che ha un senso dell'umorismo tutto suo perchè confronta tablet di classe diversa. Non importa se almeno uno dei termini di confronto è in vendita sotto costo e l'altro no. Ovviamente l'autrice si guarda bene dal dire che i confronti vanno fatti tra prodotti di prezzo analogo e non tra quelli la valutazione è così diversa.
La prima pagina è quella di cui vi ho parlato e l'altra quella degli iPad Apple. Sono entrambe americane ma l'idea che sta alla base della proposta di alternativa ai tablet Apple è buona anche da questa parte dell'oceano.Lascio a voi il confronto.
Ricordo che professionalmente, gli iPad sono quelli scelti da chi vuole un mininimo di affidabilità e fare una buona impressione sul suo interlocutore o intelocutrice. Gli altri vengono usati da chi non è interessato professionalmente a queste cose, gli o le piace trafficare con i suoi dispositivi.
Soprattutto, non è interessato o interessata ad alcuna forma di comunicazione e rappresentazione di sè o della sua azienda. Sono due mondi completamente diversi per cui non si capisce perchè l'autrice proponga quell'alternativa agli iPad e quel confronto. Mistero.
per Per il momento ci fermiamo qui.La prossima volta racconterò di altre "perle" che ho trovato in rete.
N.B. L'immagine di testa è presa dalla rete, in uno dei server di etsy.com
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