Nel caso Microsoft - Windows, non ci sono comportamenti molto aggressivi. Per motivi legati alla storia dell'informatica, i suoi utenti standard, quelli che senza le sue cose sarebbero perduti, sanno che se protestano troppo, quel produttore non la prende bene e loro corrono il rischio di dover cambiare mestiere se vogliono mangiare tutti i giorni. In quello Google - Android è una cosa un po' diversa. L'aggressività degli utenti dei loro prodotti si risveglia solo quando l'interlocuore è un po' troppo a favore di Apple, per i loro gusti.
Se ci sono problemi di qualche tipo, si scrive nei posti giusti, qualcuno legge, riferisce a chi di dovere e qualcosa succede. Anche se spesso, quel qualcosa non è esattamente, per usare un eufemismo, quanto si aspetta chi ha scritto del problema. Soprattuto se contrasta con quanto già deciso da dirigenti con una pessima opinione dei clienti dell'azienda.
Se questo genere di comportamento non è gradito, il rimedio non è molto difficile da trovare: si cambiano dispositivi e quanto c'è loro appresso e si passa ad un altro fornitore risolvendo tutti i problemi tutti in un colpo solo. Ma questa è un'alternativa che gli utenti standard di Microsoft - Windows di solito non prendono nemmeno in considerazione e quelli di Google - Android, nella maggior parte dei casi, la ignorano per non perdere la faccia ammettendo qualche errore nella scelta o nell'uso dei loro dispositivi, per non dare soddisfazione a quelli Apple o entrambe le cose. Il mondo Google - Android lo sa e se ne approfitta più che può raccontando di tutto ai suoi clienti - utenti e Microsoft, da parte sua conosce benissimo il modo di vedere le cose dei suoi cliente e utenti e fa il possibile perchè le cose non cambino e possa ancore trattare i suoi clienti come marionette. I suoi prodotti hanno sempre qualche problema di troppo che prima o poi diventa un problema che tutti conoscono ma si guardano bene dal risolvere. Per evitare di irritare Microsoft e di correre rischi inutili.
I Surface, i computer proposti da Microsoft, in genere funzionano discretamente bene, vista l'area di mercato a cui si rivolgono. Ogni tanto, però, decidono di funzionare a modo loro, e, spesso il loro utente non può fare molto, oltre a restituirli, quando ha il coraggio di farlo, ma nessuno se ne lamenta più di tanto di queste cose. Nemmeno quando arrivano le nuove macchine e loro scoprono che ogni tanto non riescono nemmeno ad accendersi completamente. Il browser di casa Microsoft, Edge è tenuto in vita dai bot che costituiscono la metà del suo traffico e ha un sacco di problemi ma pochi dei suoi utenti standard pensa seriamente a cambiare browser. Se si decide a farlo abbandona anche il resto del mondo Microsoft-Windows per passare a qualcos'altro di un po' più affidabile. Anche nel caso di Google-Android capita una cosa del genere. Quando i Pixel, la nuova famiglia di prodotti proposti da Google, hanno avuto problemi come quelli che li hanno preceduti, nessuno si è lamentato più di tanto.
Non potevano fare altrimenti, correvano il rischio di finire in guai ancora peggiori a causa dei rimedi proposti e chi ha tentato di protestare è stato zittito senza fare troppi complimenti. Sarebbero cadute troppe teste e nessuno, tra chi aveva deciso di acquistare quegli aggeggi, di solito per i subordinati e i ranghi inferiori della gerarchia aziendale, voleva prendersi le sue responsabilità e mettere in dubbio il proprio futuro professionale e sociale.
Poi sono arrivati Meltdown e Spectre due bug hardware, anche se è un tantino improprio chiamarli così. Hanno messo d'accordo tutti e non ci sono state molte proteste appena s'è saputo che tutti i processori erano interessati da questi bachi.
Tutti i processori, in qualche modo erano vittime di una gestione malaccorta della memoria dati che non veniva mai cancellata dopo che aveva cessato di essere utile al funzionamento del sistema, del software installato nel dispositivo dotato del processore bacato.
Nessuno ha protestato o sparlato della concorrenza più di tanto e ora si aspetta che vengano eliminati in qualche modo, senza troppi danni. Nemmeno in questo caso, però sembra che succeda quanto previsto e gli analisti veri o presunti stanno cominciando a riapparire pasteggiando come mangiacarogne su queste vicende.
Anche per questa volta mi fermo qui. Prossimamente si vedrà....
N.B: L'immagine di testa è un processore tratto da fpgacenter.com attraverso una delle sue copie presenti in rete.
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