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Voci dal mondo Apple e dintorni: il futuro delle memorie di massa

Come promesso nell'articolo precedente, gli SSD (unità a stato solido) e le altre soluzioni per l'archiviazione dei dati saranno l'argomento di questa chiaccherata. Macworld US sintetizza molto bene la situazione attuale e nelle righe che seguono troverete alcuni commenti  sulle cose lì trattate e su altre reperibili in rete con una breve e facile ricerca.
L'archiviazione, fondamentalmente, si divide in tre categorie: la prima punta sulla velocità, con alte frequenza di accesso a piccoli gruppi di dati, la seconda è caratterizzata da grandi capacità a si accede a relativamente bassa velocità e frequenze di accesso adeguate.
Per ultima, la terza categoria, la più recente, che cerca di mediare tra queste esigenze.
Attualmente sono disponibili gli SSD per le esigenze di velocità, le soluzioni meccaniche (....Gli hard disk, d'ora in poi HD....)  per le grandi capacità e le soluzioni ibride per le altre necessità. Le ultime proposte SSD hanno capacità discreta (ca. 500 GB), velocità di accesso adeguata e un paio difetti, senza rimedio, a breve termine: il costo (se si punta alle classi elevate di questi dispositivi) e i limiti dell'interfaccia (....lenta....) con il resto del sistema.
Nella parte opposta del mercato delle memorie di massa, ci sono gli HD, per le grandi capacità e velocità di accesso relativamente basse; la loro evoluzione, per fortuna, è un po' più veloce di quella degli SSD e sono in corso studi per aumentare le loro capacità aumentando il meno possibile le dimensioni, o, viceversa, ridurre le dimensioni e senza ridurre troppo la capacità che attualmente raggiunge il valore di svariati terabyte. Al momento simili valori non sono nemmeno immaginabili con le tecnologie di archiviazione SSD attuali. Per cui se si desidera accedere frequentemente e velocemente a grandi quantità di dati, l'unica possibilità sono le soluzioni ibride SSD+HD.
Non c'è ancora uno standard per queste soluzioni e le proposte variano ancora molto; prevarrà quella migliore e più redditizia, prima o poi.
Ci sono i fusion drive Apple , composte da una parte SSD per le cose veloci e frequenti più una parte meccanica per le altre, Intel con sua tecnologia SRT fa l'opposto: mette tutto nell'unità meccanica e se riscontra degli accessi veloci e frequenti a qualche file lo sposta nello SSD.
Altri (Seagate, ad esempio), hanno metodi di caching che contengono le indicazioni sulla frequenza e la velocità degli accessi agli archivi;  ci sono anche produttori che oltre alla meccanica classica ne hanno una NAND Flash piccolina  ( Toshiba è uno di loro); questa soluzione si differenzia da quella Apple o da quella Intel per la gestione del supporto  in maniera indiretta, attraverso un algoritmo, talvolta di tipo auto apprendente, gestito, a sua volta  dal sistema operativo.
Ci sono, quindi soluzioni che possono soddisfare tutte le necessità. Al momento non sembra che ci sia una tecnologia di archiviazione migliore delle altre; l'utenza può scegliere la soluzione che s'avvicina di più alle sue necessità: si può puntare sulla capacità, a volte, invece è preferibile la velocità di accesso.....Se invece interessano entrambe c'è sempre la tecnologia ibrida. Qualora prevalgano le esigenze di mobilità e non ci siano grandi necessità di archiviazione, ci sono sempre le memory cards, le pennine usb o altri supporti simili. Qui non se ne è parlato per via della loro scarsa capacità a prezzi ragionevoli o dell'alto prezzo che si deve pagare per avere supporti dotati di capacità mggiori.

N.B: I link portano tutti a pagine in lingua inglese.
In rete si possono trovare molti articoli su fusion drive della Apple e sulle altre soluzioni ibride. E' un preparazione un supplemento che ne parla e sarà pronto  tra poco.
l'immagine di questo articolo è tratta da MacWorld.com

Alla prossima volta.

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