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Pubblicità, web e frequentatori della rete...

Come già detto nella prima parte l’enigma del camaleonte e dello specchio tenne banco per parecchio finchè divenne il simbolo della coevoluzione, una forma di evoluzione reciproca forzata tra due o più specie che interagiscono fino a costringersi reciprocamente a compensare i cambiamenti delle altre per non soccombere. Si scoprì in seguito che quella competizione la si ritrovava, con variazioni minime in molti luoghi, dentro e fuori il Web. Per quanto riguarda il Web un'ottimo esempio di quanto scritto è la competizione era la competizione tra la pubblicità e gli inserti a pagamento presenti in una quantità quasi infinita di pagine web e i loro lettori che spesso non gradivano quelle intrusioni perpetrate fino alla molestia che intralciavano le loro ricerche.
Gradualmente apparvero, soprattutto nei browser più moderni e adottati dai frequentatori della rete, dei mini software che bloccavano la pubblicità e i contenuti non graditi.
Questa coevoluzione tra pubblicità (o inserti a pagamento), pagine web e frequentatori della rete è basata sulla regola implicita che qualunque cosa sia presente in rete, per motivi di costi, non può esistere senza pubblicità.Ovviamente questa regola non è vera o non lo è sempre e ci sono posti nella rete che en sono esenti. Ci sono anche i siti o blog in cui sono infilati inserti a pagamento e i loro frequentatori vorrebbero avere la possibilità di scegliere cosa fare in merito e, magari, avere voce in capitolo per quanto riguarda quanto di loro competenza. Ma agli inserzioni questo interessa poco. Loro sono troppo impegnati a rubarsi a vicenda le risorse disponibili, lo spazio per dare retta ai frequentari della rete. Anche i gestori dei siti hanno voluto fare sentire la loro voce e hanno fatto notare che senza pubblicità potrebbero avere dei problemi..... Anche in questo caso il parere dei frequentatori è stato spesso ignorati ed essi hanno cominciato a sentirsi un tantino trascurati e hanno deciso che, forse, è venuto il momento di reagire.
Apple ha fiutato l'aria, come si suol dire e ha proposto i content blocker presenti nella nuova versione del sistema operativo. Sono righe di codice che usato opportunatamente impediscono agli inserti a pagamento e alla pubblicità di molestare i frequentatori della rete..
La reazone della rete è stata, per usare un eufemismo riduttivo, controversa.Qualcuno ha approvato, altri no, Google si è fatta prendere dalle crisi di panico.Visto che i suoi profitti vengono in buona parte dai dispositivi Apple e si interessa alle vicende degli utenti solo quando devono pagare, a Lei soprattutto. Per evitare di perdere introiti ha suggerito la maniera per hackerare quella libreria.
Più o meno come si fa in rete per intromettersi nelle faccende altrui quando c'è dimezzo un dispositivo Android....

Per il momento ci fermiamo qui....Alla prossima chiaccherata.

N.B:La tazzina caffè dell'immagine di testa fa parte del mio archivio.
Forse è venuto il momento di berne una reale, che ne dite?
Per la lettura della prossima chiacchierata c'è tempo...

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